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Teramo, la mia città

emanuela

Tour Guide, Teramo, Italy

| 3 mins read

Se si domanda ad un italiano dov’è Teramo, probabilmente molti rimarranno perplessi, altri faranno un’ipotesi: nelle Marche, o in Umbria (no, quella è Terni!). Altri ancora chiederanno un aiutino: in provincia di? Non ci siamo, Teramo è un capoluogo di provincia!
A voi svelo la soluzione. La mia città è a metà dello stivale, in quella regione considerata il polmone verde d’Europa grazie ai suoi tre parchi nazionali ed alle numerose oasi naturalistiche: l’Abruzzo. Se siete scettici sulle potenzialità turistiche della regione, vi toccherà ricredervi. Non ancora scoperta dal turismo di massa, l’Abruzzo offre svariate bellezze di carattere artistico e paesaggistico, sicuramente di serie A. 
La provincia teramana sorprende con un paesaggio variegato e a tinte forti, qui si ha la possibilità di essere in mezz’ora dalla cima più alta e maestosa dell’Appennino, il Gran Sasso, fino alle coste dell’Adriatico. Non è una cosa da tutti! 
Con i suoi 50.000 abitanti, Teramo è uno di quei posti che si gira in 20 minuti a piedi. Sì, ci sono segni importanti che ci riportano alle origini romane, come il teatro e l’anfiteatro, la struttura urbanistica a pianta quadrangolare, e persino il suo nome, Interamnia, la città tra due fiumi. Il Tordino ed il Vezzola, oggi, sono poco più che ruscelli, ma chissà com’erano al tempo dei romani. 
A Teramo ci si conosce tutti o quasi; se ci si assenta qualche anno per studio o per lavoro, al ritorno lo scenario è rimasto immobile, con la stessa gente che in piazza Martiri discute dei problemi della città, sempre gli stessi. Ma forse in questo risiede il suo fascino. Nella quiete delle strade, nella sua prevedibilità, nell’appuntamento fisso per il corso, prima di cena. C’è quella grazia nascosta che magari non salta subito all’occhio, ma da cui è difficile separarsi. Basta chiedere ad un teramano doc: lui ti risponderà che fatto un calcolo mentale dei problemi e dei limiti è il posto migliore dove si può vivere! 
A luglio, per sette giorni, la città si anima e si accende dei colori del mondo in occasione della Coppa Interamnia. Si tratta di un torneo di pallamano under 21, culla di sportivi di domani e di giovani amori di una stagione. Per qualche giorno la città è trasfigurata, ogni angolo è un turbinio di musiche e di profumi esotici, si ha l’illusione di essere in una metropoli cosmopolita. E’ un’ubriacatura che dura poco, Teramo si svuota dei turisti, ed allora i teramani hanno l’autorizzazione ad andare al mare, a pochi chilometri di distanza. Le strade tornano deserte, fatta eccezione per alcuni inguaribili “cittadini”, e per qualche visitatore che forse si sta domandando: Teramo in provincia di? 
Se siete uno di questi guardatevi intorno, magari prolungate la vostra sosta. Di sicuro non sarete delusi. Un ultimo consiglio: forse vi farà piacere conoscere la vocazione gastronomica della mia città, aspetto questo già da solo in grado di conquistare parecchi cuori. Piatti elaborati e sensuali, come i  maccheroni alla chitarra, il timballo, gli arrosticini, le mazzarelle, le virtù, senza dimenticare dolci sontuosi come i calgionetti, i mustaccioli e le sfogliatelle. Qualche nome vi risulterà misterioso ma, si sa, i piatti tipici è meglio assaporarli che descriverli a parole. Cosa aspettate?